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3- Diversione BIliopancreatica Band-Inaro (secondo Vassallo)

Diversione biliopancreatica con conservazione dello stomaco
L'intervento differisce dai precedenti in quanto lo stomaco viene lasciato intatto. Una variante di questo intervento prevede l'apposizione di una benderella intorno alla stomaco (bendaggio gastrico temporaneo). L'anello è costituito da materiale riassorbibile che si dissolve nell'arco di circa sei mesi.


Fonte : http://www.chirurgiatorino.it/medici/obesita15.htm

E’ una diversione biliopancreatica con conservazione dello stomaco usata in caso di recupero di peso successivo a bendaggio gastrico regolabile.

Nella logica del proponente, tale intervento si inserirebbe nella cosiddetta "terapia chirurgica sequenziale", in accordo alla quale si esegue dapprima l’intervento più semplice ma che non garantisce il risultato, in questo caso il bendaggio gastrico, e solo dopo il fallimento di questo si passa all’intervento più complesso che risolve il problema.

In realtà, più o meno intenzionalmente, si tratta di ciò che comunque accade in tutto il mondo. L’intervento di prima scelta è nella maggioranza dei casi un intervento restrittivo semplice, o al più un bypass gastrico. Dopo che uno o più di tali interventi hanno fallito, la metodica alla quale si ricorre è la diversione biliopancreatica, che infine risolve il problema.

La diversione biliopancreatica, purché le già menzionate supplementazioni vengano rispettate, non ha complicazioni degne di rilievo. Anche la frequenza dell’alvo, contrariamente a quanto si potrebbe credere, non supera di regola le 3-4 evacuazioni giornaliere di feci con normale consistenza, normale stimolo e normale tempo per soddisfarlo. Dopo qualche anno, necessario all’intestino nel quale si vuota lo stomaco per acquisire normale capacità di assorbimento dell’acqua, l’alvo torna a essere quello che era prima dell’intervento sia per numero sia per consistenza delle feci.

Esiste invece un effetto collaterale dell’intervento che può risultare anche assai fastidioso, ed è dovuto all’azione di fermentazione e putrefazione che, come normalmente accade, la flora batterica esistente nel colon, esercita sulla massa di alimenti non assorbiti che vi perviene e che deve attraversarlo per l’eliminazione fecale. Tale fenomeno, che si traduce in pratica in aumento del cattivo odore delle feci e del meteorismo addominale, è ovviamente proporzionale alla quantità di cibo ingerito e può disturbare soprattutto perché il gas prodotto in eccesso, se emesso, ha cattivo odore, dunque può provocare imbarazzo. Molti tra i pazienti operati che hanno questo problema individuano gli alimenti (non necessariamente sempre gli stessi) che maggiormente provocano il fenomeno e imparano a gestirli in accordo con la loro vita di relazione. Il problema è comunque risolvibile con l’uso della neomicina (in commercio con il nome di Bimixin) che elettivamente distrugge la flora batterica anaeorobia che abita il colon, e che ha il vantaggio di avere solo azione locale, dunque, non essendo assorbito, non va in circolazione e può essere usato per tutto il tempo che si desidera.

Fonte : www.amiciobesi.it
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